
Pensi di conoscere a fondo le città italiane? Eppure ciascuna nasconde qualche segreto, che ti invitiamo a scoprire nei prossimi weekend. Mini fughe tra arte, natura e tanto cibo da provare.
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Bari.
A ridosso della città murattiana si snoda il dedalo della città vecchia: stradine che salgono, scalini che scendono, chiesette nascoste e poi piazze che si aprono davanti alla bellissima Cattedrale, santi e credenze e nonne che – sedute fuori dalle porte di casa – tirano gli “strascinati” (orecchiette) per il ragù delle feste. Non ci sei ancora andato? Male, molto male. Se poi vuoi sentirti uno del posto, non puoi perdere la spettacolare focaccia che i baresi amano gustare per strada, fuori dai panifici che l’hanno appena sfornata e avvolta nella carta da pane. Un tocco di “località” che scalda il cuore e ti fa sentire felice.
Perugia.
Tutti la amano e tutti la conoscono per il cioccolato ma pochi sanno che tra le parti più segrete e belle da vedere c’è un orto botanico medievale. È una chicca che troverete tra le mura della basilica di San Pietro, che accoglie anche l’Università di Agraria. Non puoi perdere questo tuffo nel passato! E se hai fame, che si mangia a Perugia? Basta cioccolato, per carità, anche se troverai delle praline deliziose nelle pasticcerie del centro e anche gli originali “baci”. Per chi ama il salato, la torta al testo è un impasto di acqua farina e sale che viene cucinato su una pietra (il testo) per essere riempito di cose buone. Quella da provare? Al prejutto (come dicono i perugini doc) che sarebbe un ottimo prosciutto crudo stagionato.
Palermo.
Un weekend in una delle città più belle d’Italia, voglia di mare e sole. Ma vi consigliamo anche di non perdere i tesori straordinari che la città custodisce nei suoi musei. Visita, tra tutti, Palazzo Abatellis, “fulgido esempio di architettura gotico-catalana” e i capolavori che ospita: dall’Annunziata di Antonello da Messina (enigmatico quadro ed enigmatico artista) all’inquietante ma bellissimo Trionfo della morte di autore ignoto. Il cibo a Palermo (ma in generale in Sicilia) è un’esperienza straordinaria: dolce salato e dolce-salato insieme… Non si smetterebbe mai di assaggiare, provare, sperimentare. A Palermo devi sicuramente mangiare lo sfincione per strada, girando tra la Vucciria, pane e panelle (frittelle di ceci) o – per i più temerari – pane e meusa (cioè la milza). E poi chiudere con una granita al caffè accompagnata da una brioche.
Genova.
Dai palazzi di Strada Nuova, splendide dimore cinquecentesche che si snodano lungo la strada principale della città, alle viuzze a ridosso del porto di cui Fabrizio de André cantava odori, colori e personaggi. Una città straordinaria, tutta da scoprire, misteriosa e romantica e decisamente particolare. Per riposarvi, concedetevi una frittura mista di pesce in qualche baracchino oppure, ancora meglio, trovate un posto tipico che faccia la farinata: buona, buona buona!
Amata per il clima, il cibo, le persone e l’arte è una delle mete più gettonate dai turisti internazionali e raccontarla non è per niente facile. Quindi ci affidiamo alle parole di Felice Balsamo che di storie partenopee ne ha raccolte ben 40! Parlare di cibo a Napoli apre un capitolo a parte. Ce n’è per tutti i gusti. La pizza, va bene, ma la pizza fritta va ancora meglio! Lungo il decumano – meglio conosciuto come Spaccanapoli – potrete trovare di tutto: cuoppo, pizze e pizzette, ristoranti che fanno il tradizionale ragù con carne o polpette, pasticcerie, sfogliatelle e babà a qualsiasi ora del giorno. Ma se ti allontani dal centro e vai sul lungomare, concediti un piatto di spaghetti allo scoglio di fronte a uno dei golfi più belli e suggestivi d’Italia.